Servo di Dio Guglielmo Massaja (1809-1889)
L'epopea missionaria del Massaja comincio' ad essere nota con la pubblicazione, nel 1885, del primo dei dodici volumi sulla sua lunga missione etiopica: i miei trentacinque anni di missione nell 'alta Etiopia (pubblicati integralmente soltanto neI1984), scritti per ordine di papa Leone XIII, a partire dal 1880. Nato a Piova d' Asti l' 8 giugno 1809 da una famiglia contadina, era diventato frate cappuccino nel 1826. Dopo vari incarichi in Piemonte fu nominato da Gregorio XVI vicario apostolico dei Galla nell'alta Etiopia. Consacrato vescovo il 24 maggio dello stesso anno, lascio' l 'Italia il 4 giugno, ma raggiunse i Galla, in una moderna odissea, soltanto il 21 novembre 1852. Le eccezionali vicende della sua missione sono state cosi sintetizzate: «Otto traversate del Mediterraneo, dodici del Mar Rosso e tre pellegrinaggi in Terra Santa, quattro assalti all'impenetrabile fortezza abissina dal Mar Rosso, dall'Oceano Indiano e dal Sudan, quattro esili, altrettante prigionie e ben diciotto rischi di morte costituiscono il consuntivo di quella sua missione che lo annovera tra i piu grandi apostoli della cristianita'. Fonda le missioni del Gudru' (1852), dell'Ennerea (1854), del Caffa e di Lagamara (1855) e dello Scioa (1868). Istituisce numerose opere assistenziali e scrive per i popoli Galla la prima grammatica della loro lingua, allora soltanto parlata. Consacra tre vescovi, tra cui Giustino De Jacobis, che la Chiesa proclamera' santo». Rientrato in Italia nel 1879, spiro' il 6 agosto 1889 a S. Giorgio a Cremano (Napoli) ed e sepolto nel convento cappuccino di Frascati.

Opera a pastello e carboncino, cm. 35x50  (2000)