Venerabile Maggiorino Vigolungo (1904-1918)
Maggiorino Vigolungo è per la Società San Paolo l’icona dell’aspirante radioso all’apostolato carismatico della Congregazione, come San Domenico Savio lo è per i Salesiani. Nacque a Benevello, nel contado di Alba (CN) il 6 maggio 1904 da umili e ferventi contadini. Francesco, il Padre coltiva i suoi campi e all’occorrenza fa il muratore, il falegname, il calzolaio e quant’altro; la Madre, “donna forte di Langa”, sopravissuta al marito e a quattro figli, concluse la sua esistenza assumendo i voti religiosi in Alba, presso i Paolini ove il figlio Maggiorino era stato “aspirante apostolico” per brevi anni. Maggiorino incontrò don Alberione, giovane, giovane prete malaticcio, che cercava salute al buon clima di Benevello il suo “capolavoro”, forgiandone la mente, la volontà, il cuore, aprendo ai grandi ideali dell’apostolato più idoneo dei tempi moderni. A dodici anni, il 15 ottobre 1916, Maggiorino entrò nella Società San Paolo. Qui maturò il suo proposito: “D’ora in avanti voglio progredire un tantino ogni giorno” -che è un impegno di perfezione- e un altro di apostolato: “Voglio essere un apostolo di Buona Stampa”. Nel mese di maggio 1918 si consacra a Maria Regina degli apostoli perché lo faccia “santo, grande santo, presto santo”. Avverte che il suo tempo è breve. Nel mese stesso di maggio un morbo lo azzanna: meningite fulminante. Morì il 27 luglio 1918, giorno di sabato, salutato da don Alberione con queste parole: “Vorrei essere al tuo posto, considera la tua vita santa e la tua preziosa morte”. Il processo canonico di Maggiorino fu introdotto subito da don Alberione e si è concluso con il decreto di Giovanni Paolo II che proclama l’eroicità delle sue virtù e gli conferisce il titolo di “Venerabile” del 28 marzo 1988. I resti del suo corpo, traslati dal cimitero di Benevello, riposano nel tempio S. Paolo di Alba (CN).